Samuel Colt: genio visionario e padre del revolver moderno (parte 1)

Pubblicato il 4 luglio 2025 alle ore 17:38

di Massei Luca

Samuel Colt nacque il 19 luglio 1814 a Lord’s Hill, oggi parte della città di Hartford, nel Connecticut. Figlio di Christopher Colt e Sarah Caldwell Colt, sin dalla più tenera età dimostrò un interesse vivissimo per le armi da fuoco e per la pirotecnica. Tra i sette e i sedici anni possedeva già diverse pistole, che smontava per comprenderne il funzionamento. Il suo spirito curioso lo portò a vivere una giovinezza dinamica e avventurosa: lavorò in una fattoria a Glastonbury, frequentò scuole a Ware e all'Academy di Amherst — da cui fu espulso per esperimenti esplosivi con siluri durante un 4 luglio particolarmente acceso — e lavorò anche nel laboratorio di tintura del padre, dove acquisì nozioni di chimica che gli furono preziose negli anni successivi.

Nel 1829, un giovane E. K. Root — futuro capo operaio e infine presidente della compagnia Colt — assistette per la prima volta a uno degli esperimenti pirotecnici del ragazzo, quando Samuel fece esplodere una zattera in uno stagno nei pressi di Ware con un ordigno subacqueo. Colt, all’epoca, giocava con armi a pietra focaia, ma prima del 1830 entrò in contatto con il più moderno sistema di accensione a capsula, molto più efficiente e adatto a meccanismi ripetitori rispetto ai vecchi sistemi a pietra focaia.

Nel 1830, a soli sedici anni, si imbarcò come marinaio semplice sulla nave Corlo, diretta da Boston a Calcutta. Fu proprio durante questa traversata che ebbe l’intuizione decisiva: osservando il funzionamento del timone della nave, notò come i raggi della ruota si allineassero perfettamente con una leva che ne bloccava la posizione. Da quel principio nacque l’idea di un cilindro rotante perforato da più camere, capace di allinearsi a un cane e a una singola canna di sparo. Nei momenti liberi, intagliò un modello in legno, probabilmente ispirato ai revolver “pepperbox”, armi multicanna con canne rotanti. Tuttavia, Colt abbandonò presto questa configurazione, troppo complessa e imprecisa, che fu invece ripresa da altri costruttori per aggirare i suoi futuri brevetti.

Rientrato negli Stati Uniti, si rivolse al fabbro d’armi Anson Chase, titolare di una bottega sulla Main Street, East Side di Hartford, affittata da Thomas Belden. Era l’estate del 1831 quando il giovane Colt si presentò con i suoi disegni e il modello in legno. Con l’aiuto di Chase e di un certo Rowe, costruì sotto sua supervisione un primo prototipo: una pistola che ruotava al caricamento del cane, ma che doveva essere bloccata manualmente. Il prototipo esplose alla prima prova: mancavano le partizioni tra le capsule, e la deflagrazione si propagò alle camere adiacenti. Fu costruito un secondo modello migliorato, con divisori tra le capsule e un sistema di bloccaggio automatico attivato dal caricamento del cane.

Tre furono i principi fondamentali su cui Colt basò il suo brevetto: la rotazione di un tamburo a più camere con l’azione del cane, il blocco e sblocco automatico del tamburo con la stessa azione, e le partizioni tra le capsule per prevenire accensioni simultanee. Sebbene esistessero altri dettagli tecnici nei suoi progetti, queste tre innovazioni rappresentarono la vera rivoluzione del revolver.

Il principale ostacolo era però la mancanza di fondi. Il padre, un tempo benestante, aveva perso gran parte del patrimonio e non poteva sostenere economicamente il figlio. Colt decise così di lanciarsi in una tournée di conferenze negli Stati Uniti e in Canada, esibendosi in dimostrazioni con il gas esilarante (protossido di azoto). Il 30 marzo 1832 lasciò Hartford e cominciò a girare il continente con il nome di “Dottor Coult”, antica grafia del suo cognome. La natura spettacolare delle sue dimostrazioni, unita al suo aspetto notevole, gli garantì un successo di pubblico. Il Boston Post ne parlò il 22 giugno 1832, e resoconti delle sue esibizioni in città come New Orleans e Québec furono ritrovati tra i suoi effetti personali.

Un articolo del Albany Microscope del 26 ottobre 1833 offre uno spaccato vivido del suo impatto sul pubblico:
Non abbiamo mai assistito a un tale fervore come quello suscitato negli ultimi giorni dagli effetti sorprendenti del gas del Dottor Coult. Il museo era gremito ogni sera; e tanto era l'interesse, che il dottore ha dovuto tenere due spettacoli a sera.

Durante queste esibizioni, Colt continuava a perfezionare i suoi progetti, tornando saltuariamente a Hartford per supervisionare i prototipi. Nel 1832 depositò presso l’ufficio brevetti di Washington una pistola e un fucile costruiti da Chase, accompagnati da una descrizione tecnica. In parallelo, un fabbro di Baltimora di nome Pearson costruì per lui altre armi. Nel 1835 concluse la sua attività di conferenziere e partì per l’Europa, dove ottenne brevetti in Inghilterra e in Francia. Tornato in patria, completò il percorso per il brevetto americano, che gli fu ufficialmente concesso il 25 febbraio 1836.

Una coincidenza storica merita attenzione: proprio il 25 febbraio 1836, le truppe messicane di Santa Anna lanciavano l’attacco contro Alamo. Lo scoppio della guerra tra Texas e Messico e l’arrivo sul campo del revolver Colt furono eventi che si rafforzarono reciprocamente. I Texas Rangers, armati dei primi revolver Paterson, giocarono un ruolo fondamentale nell’ottenere l’indipendenza e la successiva annessione del Texas. L’urlo “Remember the Alamo!” veniva spesso accompagnato dal fragore dei revolver Colt, soprannominati “Colt’s Repeaters”.

L’ultimo prototipo sperimentale costruito prima dell’apertura della fabbrica di Paterson fu un’arma finemente lavorata, realizzata come modello dimostrativo per attrarre investitori. Si trattava di un revolver a cinque colpi calibro .40, con scudi protettivi sulle capsule e sul tamburo, canna da 3¼ pollici e lunghezza totale di 7¼ pollici.

Grazie a quest’arma nacque la Patent Arms Manufacturing Company di Paterson, New Jersey, fondata il 5 marzo 1836. La produzione iniziò nell’estate dello stesso anno. Tra i soci fondatori figuravano Thomas A. Emmet, Daniel K. Allen, Elias B. D. Ogden, Daniel Holsman ed Elias Vanardale Jr. Il capitale previsto era di 230.000 dollari, ma, secondo le dichiarazioni successive di Colt, ne furono effettivamente raccolti circa 150.000.

Secondo quanto riportato nell’opera Armsmear, Colt cedette i diritti del brevetto alla compagnia, impegnandosi a dedicare tempo e risorse al progetto in cambio di una quota per ogni arma prodotta (da uno a due dollari) e un compenso annuo di mille dollari. L’accordo prevedeva anche il versamento di seimila dollari in sei mensilità e il diritto esclusivo per Colt di acquistare fino a 50.000 dollari in azioni della società entro un anno.

Samuel Colt aveva finalmente trovato il modo per trasformare la sua visione in realtà industriale. Il suo genio meccanico, il fiuto per la comunicazione e la resilienza nel superare ostacoli economici e tecnici fecero di lui uno dei più influenti innovatori dell’era industriale americana — e il suo revolver, un’icona che cambiò per sempre la storia delle armi da fuoco.

Fonte: A HISTORY OF THE COLTE REVOLVER by Charles T.Haven & Frank A. Belden - Bonanza - 1978

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