Le principali munizioni utilizzate nella Prima Guerra Mondiale

Pubblicato il 24 giugno 2025 alle ore 18:07

La Prima Guerra Mondiale (1914–1918) rappresentò un momento di svolta nella storia militare per quanto riguarda l’evoluzione dell’armamento e delle munizioni. Il conflitto vide il passaggio definitivo da sistemi d’arma relativamente statici e manuali a quelli industrializzati, automatici e ad alta intensità di fuoco. Le munizioni giocarono un ruolo fondamentale in questo cambiamento, adattandosi alle esigenze di un conflitto di massa, tecnologicamente avanzato e combattuto in condizioni estremamente variabili, dai campi aperti alle trincee fangose.

1. Munizioni per fucile

Il fucile era l’arma individuale standard per la fanteria, e ogni nazione belligerante adottava il proprio sistema d’arma con munizionamento specifico.

a) .303 British (7,7×56 mm R)

Utilizzata dal Regno Unito e dai paesi del Commonwealth, questa cartuccia era impiegata principalmente nel fucile Lee-Enfield. Introdotta nel 1889, la .303 British era una cartuccia a percussione centrale con bossolo a collo di bottiglia e spalla pronunciata. Durante la guerra vennero utilizzati proiettili di tipo "Mark VII", con pallottola spitzer da circa 174 grani, ottimizzata per gittata e precisione.

b) 8×50 mm R Lebel

Questa fu la cartuccia standard dell’esercito francese, introdotta nel 1886. Fu la prima cartuccia militare a polvere senza fumo. Venne impiegata principalmente con il fucile Lebel Mle 1886 e successivamente con il Berthier. Il proiettile originale era di tipo RN (round-nose), ma fu poi sostituito dal modello balle D a ogiva appuntita in rame monolitico, più aerodinamica.

c) 7,92×57 mm Mauser

Adottata dall’Impero Tedesco, questa cartuccia rappresentava una delle più avanzate del periodo. Impiegata nei fucili Mauser Gewehr 98 e in varie mitragliatrici, venne usata in diversi caricamenti: il più diffuso era quello con proiettile S (Spitzer) da 154 grani, introdotto nel 1905, che garantiva una traiettoria più tesa e maggiore efficacia a lunga distanza.

d) .30-06 Springfield (7,62×63 mm)

Gli Stati Uniti entrarono nel conflitto nel 1917 e portarono con sé questa potente cartuccia. Derivata dalla .30-03, la .30-06 era impiegata nel fucile Springfield M1903 e nella mitragliatrice Browning M1917. Il proiettile M1906 da 150 grani era molto efficace a lunga distanza, con un’energia cinetica elevata.

2. Munizioni per pistole e revolver

Le armi corte erano generalmente riservate ad ufficiali, truppe speciali e personale non combattente. Le cartucce per pistole venivano spesso considerate secondarie, ma la loro varietà e diffusione meritano attenzione.

a) 9 mm Parabellum (9×19 mm)

Sviluppata dalla DWM per la pistola Luger P08, divenne lo standard dell’esercito tedesco. Era una cartuccia potente e precisa per l’epoca, destinata a una pistola semiautomatica che offriva un caricamento rapido rispetto ai revolver.

b) .455 Webley

Cartuccia a percussione centrale con bossolo corto e calibro .455", utilizzata nei revolver Webley Mk IV, V e VI in dotazione all'esercito britannico. Era una cartuccia a bassa pressione ma con un proiettile pesante (circa 265 grani), efficace nelle brevi distanze e ben adattata all’impiego militare.

c) 8 mm Lebel

Utilizzata dalla pistola semiautomatica francese Mle 1892 (e anche da revolver più vecchi), era una cartuccia con bossolo a collo di bottiglia, non particolarmente potente, ma accettabile per l’uso su bersagli a distanza ravvicinata.

d) .45 ACP (Automatic Colt Pistol)

Adottata dagli Stati Uniti per la pistola semiautomatica Colt M1911, era una cartuccia a bassa velocità ma ad alto potere d’arresto, con proiettili da 230 grani. Divenne celebre per la sua efficacia nei combattimenti ravvicinati.

3. Munizioni per mitragliatrici

La mitragliatrice fu forse l’arma simbolo della Prima Guerra Mondiale. Le munizioni utilizzate erano generalmente le stesse dei fucili di ordinanza, ma venivano impiegate in caricatori a nastro, contenitori rigidi o clip metalliche.

a) 7,92×57 mm Mauser

Impiego estensivo nelle MG08 tedesche, basate sulla Maxim. Queste mitragliatrici necessitavano di un munizionamento preciso e resistente, con nastri da 250 colpi. Le versioni con proiettili S.S. (schweres Spitzgeschoss – proiettile appuntito pesante) erano preferite per il tiro a lunga distanza.

b) .303 British

Usata nelle mitragliatrici Vickers britanniche, la cartuccia .303 era ben adattata a questo impiego grazie alla sua affidabilità, anche se il bordo sporgente (rimmed) del bossolo ne complicava la meccanica.

c) 8 mm Lebel

Impiego su mitragliatrici Hotchkiss e Chauchat. Il bossolo a collo di bottiglia e la conformazione con bordo sporgente creavano problemi nei caricatori ad anello e semicerchio.

4. Munizioni speciali

Durante la guerra vennero sviluppate anche munizioni speciali per esigenze specifiche, come:

  • Traccianti: munizioni con una piccola carica pirotecnica alla base del proiettile per renderne visibile la traiettoria. Utili per le mitragliatrici e le armi contraeree.

  • Infiammabili: usate soprattutto in proiettili contraerei o in pallottole destinate a colpire palloni da osservazione.

  • Perforanti: utilizzate per penetrare corazze leggere e veicoli blindati.

  • Dum-Dum: munizioni espansive, vietate dalla Convenzione dell’Aia, ma comunque presenti sul campo in forme irregolari, soprattutto in contesti coloniali.

5. Considerazioni logistiche

Uno dei fattori determinanti nel conflitto fu la produzione industriale di munizioni. I grandi arsenali europei furono mobilitati per la fabbricazione continua di miliardi di cartucce. Le munizioni dovevano essere affidabili anche in condizioni estreme: umidità, fango, gelo. La standardizzazione delle cartucce, la resistenza del primer e la qualità della polvere da sparo (cordite, balistite, nitrocellulosa) divennero fattori critici.


Fonti bibliografiche:

  1. Hogg, Ian V. "The Cartridge Guide: The Small Arms Ammunition Identification Manual", Stackpole Books, 1982.

  2. Ezell, Edward C. "Small Arms of the World", Stackpole Books, 1983.

  3. Skennerton, Ian. "The Lee-Enfield Story", Arms & Militaria Press, 1993.

  4. Smith, W.H.B. "Mauser Rifles and Pistols", Stackpole Books, 1958.

  5. Chinn, George M. "The Machine Gun, Vol. I-IV", US Government Printing Office, 1951–1987.

  6. Bruce, Robert. "Machine Guns of World War I", Crowood Press, 2002.

  7. Hogg, Ian V. "The Story of the Gun", Greenhill Books, 2002.

  8. Ball, Robert W. D. "Mauser Military Rifles of the World", Gun Digest Books, 2011.

Tabella comparativa delle munizioni della Prima Guerra Mondiale

Prodotto Calibro Arma principale Peso proiettile Velocità alla volata Note / Tipo proiettile
.303 British 7,7×56 mm R Lee-Enfield No.1 Mk III ~174 gr (11,3 g) ~744 m/s Spitzer Mark VII, bossolo con orlo
7,92×57 Mauser 7,92×57 mm Mauser Gewehr 98 154–198 gr (10–12,8 g) 800–880 m/s Proiettile S (spitzer), molto moderno
8×50 mm R Lebel 8×50 mm R Lebel Mle 1886, Berthier 197 gr (12,8 g) ~700 m/s Pallottola balle D in rame
.30-06 Springfield 7,62×63 mm Springfield M1903 150 gr (9,7 g) ~823 m/s Proiettile M1906, ottima balistica
9×19 mm Parabellum 9×19 mm Luger P08, MP18 115–124 gr (7,5–8 g) ~350–400 m/s Proiettile FMJ, arma automatica
45 ACP 11,43×23 mm Colt M1911 230 gr (14,9 g) ~250–260 m/s Proiettile a bassa velocità ma potente
455 Webley 11,6×19 mm R Revolver Webley Mk VI 265 gr (17,2 g) ~190–200 m/s Proiettile arrotondato, bossolo corto
8 mm Lebel (pistola) 8×27 mm Revolver Mle 1892 ~120 gr (7,8 g) ~225 m/s Potenza modesta
8 mm Lebel (MG) 8×50 mm R Chauchat, Hotchkiss 197 gr (12,8 g) ~700 m/s

Legenda

  • gr = grani (1 gr = 0,0648 g)

  • FMJ = Full Metal Jacket (camiciato)

  • Spitzer = ogiva appuntita aerodinamica

  • R = rimmed (bossolo con orlo)

  • Velocità alla volata = velocità iniziale del proiettile all’uscita della canna

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